Il 20° Premio Cairo
Giunge alla sua ventesima edizione il Premio Cairo, curato e organizzato dalla redazione di Arte, il mensile d'arte più letto e più venduto in Italia.
In occasione dell'edizione n. 20, il Premio apre all'arte internazionale invitando dieci artisti stranieri a partecipare insieme a dieci italiani.
Appuntamento nelle prestigiose sale espositive di Palazzo Reale di Milano dal 21 al 27 novembre 2019 per vedere in mostra l'opera Teste (Trevis Mapons) di Namsal Siedlecki, vincitore della ventesima edizione del Premio Cairo e le opere degli altri 19 artisti under 40 selezionati dalla redazione di Arte come finalisti.
Gli artisti selezionati
La giuria
La giuria è presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo - Presidente Fondazione Patrizia Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Con lei nel parterre dei giurati: Mariolina Bassetti - Presidente Christie's Italia; Gabriella Belli - Direttore Fondazione MUVE, Musei Civici di Venezia; Luca Massimo Barbero - Direttore dell’Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia; Andrea Viliani - Direttore MADRE, Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli; Gianfranco Maraniello - Direttore MART, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. A queste autorevoli personalità, si unisce per la prima volta il grande maestro Emilio Isgrò, artista italiano tra i più noti a livello internazionale.
Il Vincitore
Namsal Siedlecki vince il 20° Premio Cairo con l'opera Teste (Trevis Maponos), 2019, tre elementi, rame elettrodepositato cm 30x12x21 ciascuno.
L'artista vive e lavora a Seggiano (GR). Nel 2015 ha vinto la quarta edizione del Premio Moroso e il Cy Twombly Italian Affiliated Fellow in Visual Arts presso l’American Academy a Roma, e il Gamec Prize presso il Museo Gamec di Bergamo nel 2019.
Da sinistra, Michele Bonuomo, direttore dei mensili Arte e Antiquariato, Urbano Cairo, Presidente della Cairo Editore, Namsal Siedlecki, vincitore del 20° Premio Cairo, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della giuria del Premio e Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune di Milano
2019, tre elementi, rame elettrodepositato, cm 30x12x21 ciascuno.
L'opera premiata
Con Teste (Trevis Maponos), la scultura in concorso, Namsal Siedlecki raggiunge una sottile sintesi tra riti contemporanei e segreti millenari, donando una nuova dimensione espressiva e concettuale ad alcuni ex voto gallo-romani. Nella visione dell’artista, le figure votive lasciate nelle aree sacre dei templi antichi sono in qualche modo comparabili alle monetine lanciate nella Fontana di Trevi a Roma: entrambi hanno a che fare con gesti rituali ed espressioni di buon auspicio.
Per queste ragioni, nel processo di galvanizzazione utilizzato nella realizzazione dell’opera, Siedlecki ha sfruttato proprio quelle monete che, per varie ragioni, non possono essere convertite ad altro uso. Le tre sculture richiamano formalmente le linee morbide di Henry Moore e, sebbene appartengano a una dimensione atemporale, mantengono un legame inscindibile con il presente, rimanendo sempre parte attiva di un processo in continua trasformazione: l’ossidazione del rame, infatti, sfugge al controllo dell’artista. Il contatto del metallo con l’ossigeno dell’aria produce così diverse reazioni fisiche, alterando dinamicamente l’aspetto di ciascuna delle tre teste. Quasi fossero desideri bloccati in un limbo, in attesa di avverarsi.
Irene Sofia Comi
La motivazione
Namsal Siedlecki ha vinto il XX Premio Cairo; la sua opera "Teste (Trevis Maponos)" è stata giudicata la migliore con questa motivazione: "L’edizione 2019 è stata caratterizzata dalla partecipazione di dieci artisti italiani e, per la prima volta, da dieci artisti di differenti nazionalità che operano in Italia. E in tale occasione la memoria di miti antichi si fonde plasticamente con riti di consumo contemporanei facendo della scultura un rinnovato processo alchemico." La sua opera ha vinto il premio di 25.000 euro.