Paolo Bini
acrilico su nastro carta su tela, cm 151x200
L’opera vincitrice, è stata giudicata la migliore con questa motivazione:
All’interno di una ricerca di un nuovo modo pittorico spicca la modalità del processo creativo, nella capacità di utilizzare gli elementi essenziali che compongono il linguaggio con cui è costruito il lavoro”.
Nato nel 1984 a Battipaglia (SA), vive e lavora a Battipaglia e in Sudafrica.
Tra le mostre si segnalano:
2014 Show_Yourself@Madre, Museo Madre, Napoli.
2010 Un proyecto específico, Museo San Francisco de Asís, L’Avana.
Le opere di Paolo Bini, realizzate con nastri di carta dipinti singolarmente e applicati su supporti come tela e tavola, sono superfici astratte modulari, monocrome o multicolori, che assumono la tradizionale forma del quadro oppure quella dell’installazione ambientale.
Sin dagli esordi, Bini si muove nell’ambito dell’astrazione, ma è nel 2013 che i suoi dipinti sono scanditi da sequenze lineari orizzontali, talvolta verticali, distribuite e circoscritte all’interno di geometrie rigorose. Alla produzione bidimensionale Bini affianca diversi interventi installativi, nei quali i suoi moduli pittorici si fanno presenza oggettuale, come Approdo (2014), quattro tavole monumentali dalle tinte brillanti e sature, che dialogano con l’architettura di Palazzo Mezzacapo di Maiori (Salerno). Al centro della ricerca di Bini ci sono il colore e la sua forza suggestiva, che derivano dai ricordi dei suoi numerosi viaggi in Europa e in Sudafrica.
È così che le immagini del suo vissuto si traducono in una trama policroma e stratificata. Si tratta di paesaggi mentali, come esplicita il titolo dell’opera in concorso, Luoghi del sé, dove la giustapposizione di strisce dai toni rarefatti riflette una realtà indeterminata quanto armonica.