Il 17° Premio Cairo
Si è tenuto il 9 novembre a Milano, nelle prestigiose sale di Palazzo Reale, la premiazione del 17° Premio Cairo, curato della redazione del mensile Arte della Cairo Editore.
Gli artisti selezionati
Questi i venti artisti under 40 partecipanti con opere inedite: Giulia Andreani, Filippo Armellin, Paolo Bini, 108 (Guido Bisagni), Manuele Cerutti, Marco De Sanctis, Gabriele De Santis, Stefania Fersini, Anna Franceschini, Andrea Kvas, Chiara Lecca, Davide Monaldi, Valerio Nicolai, Pennacchio Argentato, Quayola, Giovanni Sartori Braido, Alice Schivardi, Giorgio Silvestrini, Francesco Surdi, e Tindar.
La giuria
A decretare la vittoria dell'opera di Paolo Bini, scelto tra i 20 artisti under 40, è stata la prestigiosa giuria del premio Cairo, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e composta da: Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini di Venezia; Luca Beatrice, critico d'arte; Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia; Claudia Dwek, Chairman Contemporary Art Europe, Deputy-Chairman di Sotheby's Europe e Co-Chairman di Sotheby's Italia; Gianfranco Maraniello, direttore del MART di Rovereto; Andrea Viliani, direttore del MADRE di Napoli.
Il vincitore
Paolo Bini vince il 17° Premio Cairo con l'opera “Luoghi del sé”, 2016, acrilico su nastro carta su tela, cm 151x200 Nato nel 1984 a Battipaglia (SA), vive e lavora a Battipaglia e in Sudafrica.
Tra le mostre si segnalano:
2014 Show_Yourself@Madre, Museo Madre, Napoli.
2010 Un proyecto específico, Museo San Francisco de Asís, L’Avana.
Da sinistra, Michele Bonuomo, direttore dei mensili Arte e Antiquariato, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Paolo Bini, vincitore del 17° Premio Cairo, Urbano Cairo, presidente della Cairo Editore e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della giuria del 17° Premio Cairo e presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Foto Massi Ninni
acrilico su nastro carta su tela, cm 151x200
L'opera premiata
Le opere di Paolo Bini, realizzate con nastri di carta dipinti singolarmente e applicati su supporti come tela e tavola, sono superfici astratte modulari, monocrome o multicolori, che assumono la tradizionale forma del quadro oppure quella dell’installazione ambientale.
Sin dagli esordi, Bini si muove nell’ambito dell’astrazione, ma è nel 2013 che i suoi dipinti sono scanditi da sequenze lineari orizzontali, talvolta verticali, distribuite e circoscritte all’interno di geometrie rigorose. Alla produzione bidimensionale Bini affianca diversi interventi installativi, nei quali i suoi moduli pittorici si fanno presenza oggettuale, come Approdo (2014), quattro tavole monumentali dalle tinte brillanti e sature, che dialogano con l’architettura di Palazzo Mezzacapo di Maiori (Salerno). Al centro della ricerca di Bini ci sono il colore e la sua forza suggestiva, che derivano dai ricordi dei suoi numerosi viaggi in Europa e in Sudafrica.
È così che le immagini del suo vissuto si traducono in una trama policroma e stratificata. Si tratta di paesaggi mentali, come esplicita il titolo dell’opera in concorso, Luoghi del sé, dove la giustapposizione di strisce dai toni rarefatti riflette una realtà indeterminata quanto armonica.
La motivazione
L’opera vincitrice, è stata giudicata la migliore con questa motivazione:
All’interno di una ricerca di un nuovo modo pittorico spicca la modalità del processo creativo, nella capacità di utilizzare gli elementi essenziali che compongono il linguaggio con cui è costruito il lavoro”.