Paolo Maggis
Seppur proveniente da una accademia realista basata sulla fedeltá alla forma del soggetto, in Maggis si nota sin dagli inizi una necessitá espressiva che trascende, appunto, la correttezza formale, per trasportarla nel territorio dell’espressione astratta che oscilla tra introversione ed estroversione. L’opera é il risultato di una lotta della materia pittorica che si libera dei limiti imposti dal soggetto.
La carica fortemente espressiva, autonoma, spesso ai limiti della violenza é indipendente tanto da sottrarre alla realtà le sue sembianze per poi ritrasmetterle secondo forme nuove.
Ogni pennellata, ogni colore gioca un ruolo determinante per la costruzione dell’opera. La comunicazione avviene a livello epidermico prima ancora che concettuale. Il processo costruttivo dell’opera porta spesso il gesto ad un esito crudo che fa dell’energia, tenacia ed intenzione il punto cardine dell’espressione.
Ha partecipato al 4° Premio Cairo nel 2003.