Marco Giordano

Torino, 1988
Shortlist

24° Premio Cairo

Più che mettere lo spettatore davanti a opere da osservare, Marco Giordano (Torino, 1988, studi all’Accademia di Venezia, ora di base a Glasgow) innesca situazioni con le quali il pubblico deve confrontarsi. Spesso si tratta di interventi “mimetici”, come le sculture cinetiche sospese negli spazi interni dell’aeroporto di Malpensa nel 2024, o la segnaletica orizzontale tracciata nel 2022 sulla pista in cima alla Pinacoteca Agnelli di Torino. Più sommesse ma non meno suggestive sono le sculture realizzate a partire da lava e pietra vulcanica, le installazioni di conchiglie dalle quali sgorgano flussi di schiuma, le installazioni di fiori sonori (l’audio si basa sull’impercettibile rumore che produce l’acqua quando scorre nel “corpo” delle piante). Una ricerca che parla senza retorica di temi come «il confine tra organico e tecnologico» e «l’influenza reciproca tra l’uomo
e gli ambienti che abita».

Stefano Castelli