Aronne Pleuteri
23° Premio Cairo
Nato a Erba nel 2001, vive e lavora a Milano.
Pur essendo solito utilizzare svariati mezzi espressivi, per la sua partecipazione al Premio Cairo Aronne Pleuteri ha scelto di affidarsi esclusivamente alla pittura. Il dipinto Il mio amico dromomane si impossessa di un biplano è caratterizzato dal suo abituale linguaggio paradossale, sospeso fra il grottesco e il tragico. La scena è cartoonistica: un maldestro aviatore, accompagnato dal suo navigatore, cerca di mantenere il controllo del velivolo. L’esito è scontato, ovvero la caduta dell’aereo. Lo stile è quello consueto dell’artista, con colori squillanti, fortemente contrastati, stemperati da una stesura ruvida, “sporca”, con il segno che rimane ben in evidenza come se si trattasse di un disegno realizzato con il pennello. «Il quadro è una tautologia», spiega Pleuteri riferendosi all’andamento circolare della composizione, che si struttura a partire dal roteare dell’elica. «La scena raffigura l’attimo prima del disastro: il contrasto fra il tono fumettistico e quello drammatico rappresenta una generazione, la mia, abituata allo scontro col reale, alla disillusione dal sogno, all’impossibilità di realizzare e concretizzare il proprio immaginario». La dimensione giocosa e quella tragica si confondono dunque in un’opera a proposito della quale Pleuteri dichiara ispirazioni varie ed eterogenee come l’Aeropittura, l’arte di Lee Lozano e Philip Guston, la filosofia di Paul Virilio, ma anche oggetti di memoria infantile come le sorprese degli ovetti Kinder e i giochi da tavolo.
Stefano Castelli
acrilico, olio e grafite su tela, cm 135x170.