Giulio Malinverni
21° Premio Cairo
Nato a Vercelli nel 1994, ottiene il titolo di Tecnico del restauro e si laurea poi in pittura all’Accademia di Belle arti di Venezia. Partecipa alle mostre Gli occhiali appannati da Libreria Minerva (Padova, 2021), alla 103a Collettiva Giovani Artisti Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia, 2020), e alla fiera Art Zagreb presso il museo Nikola Tesla (Zagabria, 2019).
Crepuscolo, l’opera in concorso al Premio Cairo di Giulio Malinverni (Vercelli, 1994), è un olio su tela nel quale convergono l’iconografia e le valenze simboliche dell’immaginario dell’artista, che per tradizione famigliare e formazione è legato alla perizia tecnica del restauro applicato alla pittura antica ma, per scelta e sensibilità, opera in piena libertà di sguardo, dando vita a un linguaggio fitto di richiami e citazioni quanto immaginifico. Il soggetto del dipinto è un paesaggio costiero da cui emerge, in primo piano, un groviglio di serpenti.
Lo spunto è di carattere formale: deriva da una serie di disegni dedicati alle linee curve, che qui l’artista ha rielaborato in chiave zoomorfa per controbilanciare gli elementi più volatili ed eterei della composizione (vapori, nebbie, nubi). Scopo analogo hanno le silhouette di montagne e città dello sfondo, che agganciano la componente onirica della scena alla concretezza di un orizzonte materico. Il timbro cromatico riflette l’ora del giorno che dà titolo all’opera, a ridosso della notte ma ancora densa di riverberi solari: alla prevalenza di tinte fredde fa perciò da contrappunto un intreccio di sfumature fluorescenti, che brilla a intervalli regolari amplificando ulteriormente la dinamicità dell’insieme (l’impianto di illuminazione del dipinto è regolato, a questo fine, da un temporizzatore).
Come in tutti gli scenari di Malinverni, difficile dire se il momento ritratto sia una rilettura metaforica del passato, un presagio, un sogno, o pura fantasia di forme, se a prevalere siano il buio o gli spiragli di luce: a deciderlo, ribadisce l’artista, è rigorosamente chi osserva.
Sara Boggio
Crepuscolo
Crepuscolo