Natàlia Trejbalovà

Košice, 1989
Shortlist

24° Premio Cairo

Missioni spaziali, esplorazioni speleologiche, narrazioni distopiche e postapocalittiche, teorie speculative come il Terrapiattismo o scientifiche come la Panspermia, e poi piante, fossili, funghi, miceli, spore, semi. La ricerca dell’artista slovena Natália Trejbalová (Košice, 1989), da anni residente a Milano con studi all’Accademia di Brera e di Bologna, si sviluppa al confine tra arte, scienza e immaginazione per creare suggestive installazioni all’interno delle quali dialogano pittura, disegno, video e scultura.

Se il disegno ad aerografo assume spesso dimensioni ambientali per farsi scenografia di performance, anche le sculture, prodotte in vetro, gesso, polistirolo e completate da materiali organici come argille, piante secche e cera d’api, ricoprono spesso la funzione di oggetti di scena per i video, dove le immagini sono accompagnate da voci narranti, canti o musiche prodotte dall’artista in collaborazione con altri professionisti.

Manuela Brevi