Eric Pasino

Vercelli, 1997
Shortlist

22° Premio Cairo

Nato a Vercelli nel 1997. Vive e lavora a Venezia.

C’è un deciso contrasto ad animare Bordo verde, il dipinto in concorso di Eric Pasino (Vercelli, 1997): questa inquieta natura morta appare infatti divisa in due parti, nettamente distinte da un tavolo di cui però, come suggerisce il titolo, intuiamo soltanto il bordo. Se nella parte superiore figurano lunghi fiori dalle colorazioni tanto accese quanto innaturali, la parte inferiore, dominata da toni più densi e ombrosi, non è che un caotico affastellarsi di vecchi piatti, ceramiche usurate, suppellettili reali o inventate dall’artista, tra cui compaiono zampe di animali seminascosti nell’oscurità. Ma dividere tra ragione e inconscio, veglia e sonno sarebbe sin troppo semplice: Pasino confonde sapientemente i piani, restituendoci la zona “notturna” con un realismo vivido, e quella “diurna” con una tecnica già sperimentata in altre opere, basata su progressive stratificazioni di colore dalle quali asporta poi dei frammenti, in modo da rendere visibile lo strato sottostante. Al contrario delle loro controparti oniriche, queste sgargianti infiorescenze hanno insomma ben poco di affidabile – sono piuttosto «distrazioni », come le definisce l’artista, fugaci e instabili apparizioni. Ecco allora che Pasino ci offre una sua personale rivisitazione pittorica del perturbante freudiano, suggerendo che ci è davvero familiare solo ciò che ci è estraneo, che conosciamo soltanto quel che ci fa paura.

 

Giulia Oglialoro

Bordo verde, 2023,

olio e acrilico su tela, cm 200x200.