Jacopo Martinotti

Milano, 1995
Shortlist

21° Premio Cairo

Nato a Milano nel 1995, studia arti visive e studi curatoriali alla NABA di Milano. Vincitore della Biennale Giovani Monza 2017, tra le sue mostre ricordiamo Open cinema allo Spazio Volta (Bergamo, 2021), Qui domani oggi al Palazzo delle Esposizioni (Roma, 2020), Our alla Fondazione Pini (Milano, 2017) e The great learning al Palazzo della Triennale (Milano, 2017).

Con Tempio della fama, Jacopo Martinotti (Milano, 1995) prosegue le sue esplorazioni urbane scegliendo come terreno di ricerca il Cimitero Monumentale di Milano. I dodici lavori su carta che compongono la sua opera riportano altrettante frasi tratte da poesie di autori come Marinetti, Merini, Lucini, Negri. I caratteri che le compongono sono quelli di diverse lapidi presenti nel cimitero: l’artista ha cercato i gruppi di lettere necessarie e le ha riportate sul foglio con la tecnica del frottage. Ogni foglio contiene dunque diversi frammenti di nomi ed epitaffi, da cui l’alternanza di dimensioni e di caratteri all’interno dello stesso foglio. Come un esercizio di scrittura collettiva per interposta persona, l’opera diventa corale perché riunisce le voci dei poeti (anch’essi presenti nel Famedio del Monumentale) e “convoca” i defunti, omaggiandoli indirettamente.

«Ho voluto approcciarmi ai defunti non come un attore protagonista ma come un testimone», racconta Martinotti. «Il loro nome scompare nella sua interezza ma rimane presente in forma di frammento. Basandosi sullo stile utilizzato per le iscrizioni tombali si può immaginare qualcosa del carattere e della vita della persona. Nell’opera, i defunti ritrovano voce tramite i versi delle poesie».

Inseriti in teche rettangolari, i lavori evocano la forma di una lapide: l’installazione commemora e fa rivivere simbolicamente non solo le singole persone, ma la memoria collettiva di una città. Il Cimitero Monumentale, sede di raccoglimento, di dolore e di memoria, viene“vissuto”dall’artista come un luogo appartenente a pieno titolo alla vita urbana.

 

Stefano Castelli

Tempio della fama

frottage su carta, grafite, plexiglas, 12 pezzi da cm 45,5x45,5 ognuno.