Bruno Fantelli

Cles, 1996
Shortlist

21° Premio Cairo

Nato a Cles nel 1996, laureato in pittura presso l’Accademia di Belle arti di Venezia, partecipa alla 102a Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia, 2019) e, nel 2016 e nel 2018, al Laboratorio aperto di Pittura e Disegno con Carlo Di Raco e Martino Scavezzon presso il Capannone 35 di Forte Marghera.

Immondo è il nostro mondo, così come percepito e rappresentato da Bruno Fantelli (Cles, 1996), che nel dipinto in concorso chiama a raccolta gli elementi del suo linguaggio iconografico per inserirli all’interno di un tondo, a richiamare le fattezze, e a simboleggiare le sorti di un pianeta saturo di superfluo e di scarti, disgregato, allucinato. Una cosmografia a tinte forti, giocata su una gamma cromatica che riprende i colori del globo terrestre solo per accentuarne, con prepotenza, i toni più accesi: dai verdi erbosi e dai blu marini si aprono squarci di viola, grigio, nero, dagli ocra terragni esplosioni di rosso. Analogamente la mappatura geografica, che pure a tratti emerge in chiaro (vediamo l’Italia, il continente europeo, parte di quello africano), è man mano fagocitata dal groviglio di personaggi mostruosi, antropomorfi e zoomorfi che la popola, insieme ad ammassi di rifiuti galleggianti.

I mezzi che tentano di solcare questo caos, dalle tre caravelle di Cristoforo Colombo all’elicottero militare, sembrano destinati ai tentacoli della piovra che occupa, quasi per intero, l’emisfero destro della tela. Nella pratica di Fantelli la tecnica pittorica, desunta dalla tradizione classica e deformata fino allo straniamento, è il mezzo che consente all’artista di guardare in faccia la realtà senza filtri “edulcoranti”, quindi di convertire il quotidiano bombardamento di immagini che arriva da tv, giornali e web in un grottesco affresco del presente, in precario equilibrio tra ironia tragica e nonsense.

 

Sara Boggio

Immondo

olio su tela, diametro cm 180.