Michele D'Agostino

Benevento, 1988
Artista

22° Premio Cairo

Nata a Como nel 1987. Vive e lavora a Milano.

Con Una volta, una moto Michele
D’Agostino (Benevento, 1988) prosegue
il suo ciclo di sculture realizzate
con il tondino di ferro che, delineandone
solo lo “scheletro”, rievocano oggetti
vintage appartenenti alla memoria collettiva
– quasi sempre mezzi di trasporto d’epoca.
Nel caso dell’opera in concorso, una motocicletta
degli anni Sessanta è la protagonista
e l’elemento che innesca la narrazione. «Ho
voluto immaginare una scena di corteggiamento,
all’insegna della semplicità di una
volta: una gita in moto per un picnic sull’erba
», spiega D’Agostino.
Nel cestino della moto, come elemento di
parziale realismo, l’artista pone una serie
di oggetti comuni: bicchieri di cristallo (uno
macchiato di rossetto), una bottiglia di vetro, una tovaglia da picnic in seta ricamata.
La moto è fissata su una tela trattata con vernici,
acqua e pigmenti per sembrare anch’essa
d’epoca, quasi come un muro scrostato
intaccato dal tempo. A seconda della posizione,
la scultura dà la sensazione della
bidimensionalità o della tridimensionalità.
«Fissando la motocicletta sulla tela è come se
“scrivessi” la scultura nell’aria, come se eseguissi
un disegno che diventa tridimensionale.
Sporgendosi dal supporto, l’opera rende
partecipe lo spettatore condividendo con lui
lo spazio. La macchia di rossetto sul bicchiere
indica che la scena è in corso, che qualcosa
si sta consumando o si è appena consumato,
aggiungendo un tocco di erotismo.»

Stefano Castelli

Una volta, una moto, 2023,

ferro, acciaio inox, vetro, cristallo, lino, tela, vernice e pigmenti, cm 170x200x60.